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Ma c'è un tempo per...?

Si, lo so.
Questo non è un blog prettamente serio, ma come mio primo post in un blog, volevo scrivere ciò che mi ha animato a farlo. Perchè, in realtà, il sentimento di postare alcuni pensieri mi era venuto circa 24 ore fa. Parte di queste idee, ma forse un filo confuse e raffazzonate in malo modo, le conosce L'Oscura Parte, che considero un grande uomo prima che un grande amico. Lo so, forse queste ventata d serietà non e proprio in stile sito, ma per capire questo aspetto il Vostro commento. Veniamo al dunque. Sabato dopo l'ennesimo partitone a calcetto contro quei maledetti cino ( si si cinesi, avete capito bene, qui in Tedeschia ce ne sono un botto, ma spuntano fuori solo il sabato pomeriggio a dirti che han fatto loro Holly e Benji e a darti dei pestoni terrificanti urlando frasi che mai capirai....) che abbiamo sonoramente piallato, me ne sono tornato a casa con l'orgoglio rinfrancato e i piedi tumefatti. Per la cronaca partita terminata 7 a 2. Sempre per la cronaca non ho niente contro i cinesi ma a calcio pestano come Bastilani, e chi può ricordare ricordi. Arrivato a casa bella doccia di tre quarti d'ora e poi sul letto ( non ho divano ) a navigare un pò per un sano relax on saturday afternoon. Ad un certo punto mi è venuto un flash. Poichè sotto la doccia canticchiavo Miss Sarajevo dei Passenger, altresì U2 con Brian Eno, mi sono chiesto cosa dicesse per bene il testo e come fosse il video. Somma grazia a Youtube che quando hai un dubbio è peggio di Wikipedia, vattela a cercare e puntualmente la trovi con la minima fatica.
Ecco a voi il link: http://www.youtube.com/watch?v=tNqMGsVWDEk .

Il video e diviso in tre parti: concerto di Big Luciano a Modena on gli U2, concorso Miss Jugoslavia '93, un reportage di un amico degli U2 che prestava soccorso alla popolazione della città serba al tempo della guerra civile jugoslava.
Ecco anche il testo della song:

Is there a time for keeping your distance
A time to turn your eyes away
Is there a time for keeping your head down
For getting on with your day

Is there a time for kohl and lipstick
A time for cutting hair
Is there a time for high street shopping
To find the right dress to wear

Here she comes
Heads turn around
Here she comes
To take her crown

Is there a time to run for cover
A time for kiss and tell
Is there a time for different colours
Different names you find it hard to spell

Is there a time for first communion
A time for East 17
Is there a time to turn to Mecca
Is there time to be a beauty queen

Here she comes
Beauty plays the clown
Here she comes
Surreal in her crown

Dici che il fiume
Trova la via al mare
E come il fiume
Giungerai a me
Oltre i confini
E le terre assetate
Dici che come fiume
Come fiume...
L'amore giungerà
L'amore...
E non so più pregare
E nell'amore non so più sperare
E quell'amore non so più aspettare

Is there a time for tying ribbons
A time for Christmas trees
Is there a time for laying tables
And the night is set to freeze

Il testo è semplice e diretto, una bella anafora spalmata ogni due versi e tanto talento nella penna del buon Paul. Unico difetto: non nata cosi ma su richiesta del Luciano Nazionale.
A mio avviso una canzone stupenda, ma a parte questo è qui che è iniziato il mio viaggio.
E' qui che ho iniziato pensare... Ma davvero noi abbiamo un tempo per tutto? O buttiamo il tempo in inutile e ripetitive sequenze preordinate di azioni? Perchè se noi viviamo come possiamo farlo con una Guerra Civile che accade al Nostro confine e non alzare un dito? Sono trasecolo. Davvero. Mi sembra incredibile ma è accaduto. Centinaia di migliaia di morti a un tiro ci schioppo da casa. E' finita 11 anni fa e Sarajevo ne presenta ancora le ferite. Boh? Non riesco davvero a capire come l'uomo possa essere così, davvero. Vorrei capire ma non posso, io non ci arrivo. Qui ho conosciuto un ragazzo bosniaco. Lui è scappato con suo padre in Germania, per salvarsi. Il resto della sua famiglia che doveva partire una settimana dopo non ce l'ha fatta. Troppo tardi. Il dramma che nasce dentro ti mutila l'anima, credo. Spero non accada mai a me. Spero che qualcuno più in alto di me mi regali questo sogno. Poi ho anche pensato a cosa posso fare io e mi sono risposto: tutto e niente. Niente perchè sono uno zero e tutto perchè io una voce ce l'ho, e la posso usare insieme alla testa: due delle cose buone che qualcuno mi ha donato. Ma la verità, nel finale, dissotterrata, lucidata per benino e guardata controluce è un'altra: questo è un posto malato ormai, dove tutto ha un prezzo e la nostra vita pure.
A volte penso che sarebbe meglio nascere in una tribù indigena e rimanere tutta la vita lì senza porti il minimo dubbio su cosa ci sia fuori, aldilà della siepe. Sicuramente ti perdi tanto, ma certamente eviti altrettanto.

Questo è solo l'incipit del mio viaggio sulla canzone e sull'argomento. Spero non avervi annoiato.

Posted by Il cocainomane 00:38  

3 Comments:

  1. .darksideofluis said...
    ...and then one day you find, ten years have got behind you, noone told you when to run, you've missed the starting gun.
    Nessuno di noi si troverà con dieci anni alle spalle senza accorgersene. Nessuno con la nostra sensibilità permetterebbe mai che si dia un prezzo alle cose più importanti della vita.
    Non succederà che voleranno via i nostri anni migliori.
    Noi viviamo. E vogliamo che tutti vivano la loro vita.
    "Il tempo è andato, il commento è finito, pensavo di avere qualcos'altro da dire..."
    marcobrown said...
    Mi spiace non essere d'accordo col buon DSOL, ma il mio timore è proprio che fra qualche tempo "...sconsolati volgerocci indietro". Faccio del mio meglio, come voi credo, perchè ciò non accada. Il tempo vale se si è consapevoli e quindi è bocciata la tribù indigena e invalidato il vecchio adagio "occhio non vede...", nel senso che essere all'oscuro del male non lo fa certo sparire, anzi lo rafforza. Il problema oggi è che siamo così informati che il male è inflazionato. Ci sentiamo profondamente impotenti e insignificanti, ma ci sbagliamo! Gli ideali valgono ancora, il semplice buon senso deve prevalere sulla legge della jungla! E ogni volta che avete qualche moto di intolleranza, ricordatevi che è lo stadio precedente all'odio, ciò che permette di disumanizzare gli altri, ciò che ha reso possibile la tragedia dei Balcani. Ricordiamoci sempre che se non possiamo far niente contro i cannoni, possiamo cambiare la storia contrastando il razzismo e i nazionalismi, che sono stati la causa delle pagine più nere della Storia...
    .darksideofluis said...
    Marco, il tuo ottimismo non mi appartiene, questo già lo sai. E altrettanto bene sai che la memoria è qualcosa di molto effimero. Già le generazioni nostre contemporanee non conoscono il male assoluto se non nella veste di vaga lettura (nei casi migliori), figuriamoci in futuro...

    Quello che dici è vero: "possiamo cambiare la storia contrastando il razzismo e i nazionalismi", ma nel momento in cui queste non saranno altro che parole vuote, senza contesto, senza educazione, diverranno solo delle bandiere, delle onde da cavalcare cercando il successo personale.

    Quello che è successo il giorno delle proclamazioni, ad esempio (tu sai a cosa mi riferisco), ne è la riprova tanto banale e immediata, quanto schifosa e becera.

    Non è l'intolleranza umana il problema: quella ci sarà sempre; ma può e deve essere contrastata.
    Quello che cancella tutto è l'indifferenza delle persone. E per quella c'è poco da fare...
    Mi sbaglio, forse?

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